venerdì 26 settembre 2008

«A Levego ogni promessa disattesa»


BELLUNO. I soldi per sistemare la scuola di Levego non ci sono e l’intervento non è nemmeno tra le priorità. Lo ha confessato ieri mattina il sindaco Antonio Prade ai tre esponenti del centro sociale BL.itz che sono stati ricevuti a palazzo Rosso. «Solo sette mesi fa il sindaco aveva dichiarato a tutti che la promessa era stata mantenuta, e invece da ieri sappiamo che non è più così». «In un discorso il primo cittadino aveva detto che erano stati trovati 50 mila euro per sistemare la scuola e che i lavori sull’edificio erano una priorità», dicono i ragazzi del centro sociale. «Adesso, invece, ci viene a dire che i soldi non ci sono e che la scuola non è più una priorità. A questo punto, di fronte a chi non ha mantenuto le promesse, noi continuiamo sulla nostra strada. Se entro il 2009 non partiranno i lavori nella frazione, la questione sarà riaperta». Insieme al primo cittadino, ieri mattina, anche l’assessore Paolo Gamba. Il quale ha proposto ai ragazzi di partecipare al tavolo consultivo per la stesura del Pat, «ventilando la possibilità che, in questo modo, la denuncia nei nostri confronti per i fatti dell’anno scorso a Levego avrebbe potuto essere anche ritirata», precisano gli esponenti del centro sociale, che sulla proposta hanno riunito nel pomeriggio una riunione. «Alla fine», annunciano i giovani, «abbiamo deciso di non accettarla. Crediamo che sarebbe alquanto opportunistico da parte nostra partecipare al tavolo con queste premesse. O l’amministrazione mette in discussione certe scelte, oppure non possiamo sederci al tavolo. Se il sindaco intende ritirare la querela contro di noi, lo deve fare, non perchè partecipiamo al Pat, ma perchè lo vuole. Questo rifiuto da parte nostra», tengono a precisare i ragazzi del centro sociale, «non significa, però, che non ci interesseremo comunque alla vicenda, anzi noi saremo sempre attenti a quanto succede in città». Un incontro, quello di ieri, durato oltre un’ora e mezza: «Ci sono voluti soltanto tre quarti d’ora per strappare al sindaco la verità sulle intenzioni della giunta su Levego», precisano i ragazzai del BL.itz. «Abbiamo anche segnalato al primo cittadino due fatti inquietanti capitati proprio durante la manifestazione “Sport in piazza” nel week end scorso». I ragazzi si sarebbero accorti, infatti, che era presente anche uno stand di skinheads in tenuta nera che distribuivano adesivi a chi passava. «E poi durante l’incontro previsto dall’assessore alle politiche giovanili Marco Da Rin Zanco con tutte le associazioni per parlare del bando regionale sui progetti giovanili, c’erano anche due associazioni costituite da esponenti neofascisti. Non ci sembrava il caso, come abbiamo fatto presente al sindaco, di dare legittimità a questo tipo di associazioni. Il sindaco non ne sapeva nulla e ha detto che si informerà». (p.d.a.)

il Corriere delle Alpi — 24 settembre 2008

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