In questi giorni sono stati notificati i primi cinque decreti penali di condanna per la seconda occupazione delle ex scuole elementari del quartiere di Levego (BL). Cinque compagni sono stati condannati a 15 giorni di carcere convertiti in 700 € di multa per un totale di 3500 €.
La condanna è sostenuta dalla denuncia presentata dalla giunta di centro destra, che attraverso lo sgombero coatto dell’occupazione e della successiva muratura dello stabile aveva inagurato la campagna sicuritaria tuttora in atto.
Da quel momento vi è stata un’escalation di provvedimenti: dalle panchine antisdraio, all’ordinanza per il decoro pubblico contro i senza tetto e i mendicanti, dalle telecamere all’assunzione del nuovo comandante dei vigili urbani Salmaso (ex vice sceriffo nella Treviso di Gentilini).
A più di un anno dall’occupazione, ci ritroviamo con un’amministrazione comunale che da una parte non è stata in grado di affrontare le problematiche che abbiamo sollevato: nuove politiche abitative, questione degli spazi sociali, politiche di riduzione del danno e tutela del territorio. Dall’altra si continua a tagliare i fondi alle politiche sociali per finanziare la campagna “Tolleranza Zero” lanciata dall’assessore con delega alla sicurezza Carbogno di alleanza nazionale, che sta producendo un clima d’intolleranza nei confronti dei soggetti più deboli. Ultimo, ma soltanto in termini di tempo, il vergognoso pestaggio di un giovane brasiliano all’interno della caserma dei vigili urbani, nel quale è rimasto coinvolto anche il comandante Salmaso.
Emerge con sempre più chiarezza il disegno politico di questa giunta, ovvero il tentativo di trasformare ogni contraddizione sociale, ogni anomalia in questione d’ordine pubblico da reprimere.
E’ su questa linea che vanno lette le ultime dichiarazioni pubbliche del sindaco Prade in difesa delle condanne contro di noi e della sua volontà di installare due nuove telecamere nella via del centro storico dove a sede il nuovo spazio sociale BL.itz. Un ennesimo attacco nei nostri confronti, ad un percorso che si sta legittimando in città e che rappresenta un’increspatura all’interno del loro progetto sicuritario di trasformare Belluno in una città liscia e sterilizzata.
Noi, dalla nostra, continueremo a ridisegnare nuovi confini nella gestione del bene comune, consapevoli del fatto che non sempre combaceranno con i limiti della loro legalità.
Centro Sociale BL.itz
La condanna è sostenuta dalla denuncia presentata dalla giunta di centro destra, che attraverso lo sgombero coatto dell’occupazione e della successiva muratura dello stabile aveva inagurato la campagna sicuritaria tuttora in atto.
Da quel momento vi è stata un’escalation di provvedimenti: dalle panchine antisdraio, all’ordinanza per il decoro pubblico contro i senza tetto e i mendicanti, dalle telecamere all’assunzione del nuovo comandante dei vigili urbani Salmaso (ex vice sceriffo nella Treviso di Gentilini).
A più di un anno dall’occupazione, ci ritroviamo con un’amministrazione comunale che da una parte non è stata in grado di affrontare le problematiche che abbiamo sollevato: nuove politiche abitative, questione degli spazi sociali, politiche di riduzione del danno e tutela del territorio. Dall’altra si continua a tagliare i fondi alle politiche sociali per finanziare la campagna “Tolleranza Zero” lanciata dall’assessore con delega alla sicurezza Carbogno di alleanza nazionale, che sta producendo un clima d’intolleranza nei confronti dei soggetti più deboli. Ultimo, ma soltanto in termini di tempo, il vergognoso pestaggio di un giovane brasiliano all’interno della caserma dei vigili urbani, nel quale è rimasto coinvolto anche il comandante Salmaso.
Emerge con sempre più chiarezza il disegno politico di questa giunta, ovvero il tentativo di trasformare ogni contraddizione sociale, ogni anomalia in questione d’ordine pubblico da reprimere.
E’ su questa linea che vanno lette le ultime dichiarazioni pubbliche del sindaco Prade in difesa delle condanne contro di noi e della sua volontà di installare due nuove telecamere nella via del centro storico dove a sede il nuovo spazio sociale BL.itz. Un ennesimo attacco nei nostri confronti, ad un percorso che si sta legittimando in città e che rappresenta un’increspatura all’interno del loro progetto sicuritario di trasformare Belluno in una città liscia e sterilizzata.
Noi, dalla nostra, continueremo a ridisegnare nuovi confini nella gestione del bene comune, consapevoli del fatto che non sempre combaceranno con i limiti della loro legalità.
Centro Sociale BL.itz
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