martedì 31 marzo 2009

Le foto della seconda installazione artistica del gruppo GrBls








Venerdì 27 marzo il gruppo GrBLs, durante l'inagurazione della mostra del Brustolon, ha dato vita alla seconda installazione artistica dal titolo "La giustizia in gabbia".

Dal volantino
"La Giustizia, opera del Brustolon, viene messa in gabbia nella sua città natale. Condivide la sorte di chi a Belluno cerca spazi di espressione, spazi di libertà. Processi e condanne sono l'unica risposta che arriva da chi tenta di governare la città splendente. Lo scontro estetico tra la prigione e l'opera dello scultore ben rappresenta la sincrasia tra la nostra immagine di città e quella di chi governa con le telecamere e gli sceriffi...
Per noi processi, per loro i vernissage.
E la giustizia?
Noi vogliamo la libertà! Su la testa!"

lunedì 23 marzo 2009

Presidio per un'Altra Belluno. In difesa delle occupazioni di Levego


Sabato 28 Marzo ore 16.00
Piazza Martiri (in caso di pioggia sotto porta Dante) - Belluno -
Live sul Palco
Brest (indie - BL)
Yuri Gagarin's Nachlassverwalter (Post BoyBand - BL)
Piccola orchestra Felix Lalù (Punk da cameretta - TN)




Il 31 marzo si aprirà il processo per le occupazioni di Levego.
5 persone sono state state raggiunte da un decreto penale di condanna: 15 giorni di carcere convertiti in 700 euro di multa per persona.
Questo processo è il tentativo di voler criminalizzare un percorso che da tre anni sta costruendo un nuovo immaginario di libertà e partecipazione per questa città.
Un processo non solo contro il BL.itz, ma contro tutte quelle persone che condividono con noi la volontà di aprire a Belluno spazi di democrazia, spazi di cultura, SPAZI DI LIBERTA'!
Al controllo, alle condanne, rispondiamo costruendo un laboratorio politico a cielo aperto fatto di autoproduzioni culturali e desideri che diventano realtà.
Per questo abbiamo deciso di organizzare un presidio che sarà una festa, l'ennesimo mattone per la costruzione dell'Altra Belluno, quella democratica, antirazzista e antifascista, quella insofferente al controllo sociale dello sceriffo Salmaso.
Un momento per condividere quest'idea di città, per difendere il BL.itz, per la libertà! Su la testa!


vai all'appello in difesa delle occupazioni

sabato 21 marzo 2009

Le foto della prima uscita del gruppo "GrBLs"







Questa mattina (21 marzo) in piazza martiri, a Belluno, il gruppo artistico "GrBLs", acronimo di Giovani Ribelli Bellunesi e figlio illegittimo del gruppo "GaBLs" (giovani artisti bellunesi) a dato vita ad una performance artistica, srotolando uno striscione di 50 metri nel quale erano riportate oltre 400 firme raccolte dal centro sociale BL.itz. Queste firme riguardano la sottoscrizione dell'appello "in difesa delle occupazioni di Levego" nel quale veniva richiesto al sindaco Prade il ritiro delle denunce e il riconoscimento dell'alto valore sociale del gesto. Il 31 marzo inizierà il processo...

Ecco il testo del volantino di presentazione dell'opera

Titolo dell'opera: Belluno Boulevard
Artista: GrBLs

Una passeggiata insieme a tutte quelle persone che insieme a noi difendono gli spazi di libertà. Un'opera per ricordare al sindaco che oltre 400 persone gli hanno chiesto di ritirare le denunce per le occupazioni di Levego, 400 nomi per chiedere il riconoscimento dell'alto valore sociale del gesto.
Nella città dei GaBLs, di Tiziano, di Brustolon, sceglamo un BL.itz artistico, per smascherare chi come Prade e Gidoni, un giorno difende la libertà di espressione, mentre il giorno prima firma le denunce verso chi alla libertà di espressione a dato casa e ospitalità.
Noi stiamo con gli artisti, mai con i censori. E tu, dove stai?

articolo corriere delle alpi
Il BL.itz usa l'arte per chiedere la libertà


domenica 15 febbraio 2009

Comunicato stampa in risposta alla Lega


Dall'esilio in Nevegal

Cari Gidoni, Bottacin e leghisti tutti, avremmo potuto controbattere alle vostre dichiarazioni sul giornale dicendo che sono delle falsità gravi, molto gravi. Ma non lo faremo, perché oltre ad esserlo, sono talmente enormi le balle che puzzano di ridicolo, per cui grazie di averci fatto ridere di nuovo. Per questo preferiamo rispondervi con ironia, consapevoli che sarà una risata (che è sempre meglio del letame!) a seppellirvi. Per questo vi diciamo che avete ragione: siamo pericolosi, anzi siamo dei sovversivi. Abbiamo tre carri armati pronti ad invadere Fiammoi, una spia in un ufficio tecnico del comune di Belluno, da buoni federalisti stiamo istituendo una dogana a Cavarzano e per finanziarci contrabbandiamo ciaspole a Gela (tra l'altro con scarsi risultati... non abbiamo ancora capito il perché...). Per fortuna gente grigia come voi non ci toglie la voglia di ridere.

BL.itz

sabato 14 febbraio 2009

Le ronde scappano al bombardamento dei coriandoli!


Ieri sera verso le ore 23:00 siamo partiti dal centro sociale per andare a bloccare le ronde muniti delle nostre pericolose armi: coriandoli, trombette, schiuma di carnevale.
Arrivati a Lentiai verso 23:30 al meeting point preannunciato dai leghisti sui giornali, non si è vista anima viva. A quel punto ci siamo mossi per cercarli lunga la strada della sinistra piave. Arrivati in piazza a Mel abbiamo trovato questo scenario: una decina di persone con le pettorine "Sicurezza Valbelluna" che si fotografavano tra loro... questo per far capire la dimensione pagliaccesca della situazone. Siamo scesi dalle macchine per raggiungerli allo scopo di bombardarli di coriandoli, quando una quindicina di uomini delle forze dell'ordine in borghese ci sono venute incontro. A quel punto uno, di loro che non si era identificato, con un gesto spropositato rispetto alla situazione (che non era altro che una carnevalata) a colpito con una ginocchiata uno di noi. Siamo rimasti, noi stessi, esterefatti dall'accaduto. Nel frattempo le ronde padane si sono dileguate dalla piazza.
Siamo risaliti in macchina e da quel momento è iniziato lo spettacolo: "Chi cerca cosa?.
Le ronde che cercavano il nulla ( vi possiamo garantire che abbiamo girato a lungo e in tutta la sinistra piave, a parte i metronotte, non c'era anima viva...), noi che cercavamo le ronde, le forze dell'dis-ordine che cercavano noi e i giornalisti che cercavano tutti...

Questo è quanto è accaduto.
Ma a parte questo, abbiamo potuto vedere con i nostri occhi il livello di buffonaggine delle ronde di ieri sera.
Questo, però, non può nascondere la pericolosità dell'istituzionalizzazione della polizia di partito.
Dalla nostra siamo convinti che chi come la Lega ha fatto del razzismo e della xenofobia la sua bandiera vada fermato, per cui continueremo nelle contro-ronde!
il carnevale è appena cominciato....
Noi, che non abbiamo paura usiamo l'ironia!


BL.itz

lunedì 9 febbraio 2009

Stop ai razzisti - Stop alle ronde padane


PER UN COORDINAMENTO TERRITORIALE CONTRO LE RONDE PADANE

In questi giorni la cronaca locale ha portato alla ribalta il ritorno delle ronde padane dopo la loro istituzionalizzazione attraverso il nuovo pacchetto sicurezza.
La lega sta portando avanti una politica esplicitamente fondata su misure segregazioniste e razziste.
Un partito che non rappresenta più un elemento di rottura istituzionale, ma che oggi si fa stato e che mette in campo tutto il suo portato xenofobo. Sono finiti i tempi di "Roma Ladrona!" e dei raduni di Pontida, oggi si fa partito ultranazionalista e ariano. In questo momento è il punto più avanzato delle nuove destre in questo paese e attraverso lo strumento delle ronde si sta organizzando a esercitare un controllo sociale capillare e ideologico, contro ogni stile di vita difforme e facendo degli immigrati un bersaglio da colpire senza problema alcuno.
La dimostrazione sta nel fatto che ci sia la volontà di declinare queste pratiche anche in un territorio come quello bellunese che non ha nessun problema reale di sicurezza come dimostrano i dati presentati dalle stesse forze dell'ordine, che dichiarano apertamente la non necessità delle ronde.
Si sta aprendo uno scenario tutt'altro che rassicurante, esplicitamente espresso dallo stesso ministro Maroni: "E' impossibile coniugare sicurezza e libertà". E' proprio questo il punto: siamo di fronte ad un'attacco sempre più generalizzato alle nostre libertà.

Di fronte a tutto questo non si può più rimanere indifferenti!
Crediamo sia necessario fermare queste derive sul nascere per questo abbiamo pensato di creare un coordinamento territoriale contro le ronde padane che in breve tempo si organizzi per esprimere il dissenso di questo territorio verso ogni forma di intolleranza.

Per informazioni e contatti:
csablitz@libero.it
o più semplicemente passa a trovarci al BL.itz in via mezzaterra 56 Belluno

mercoledì 28 gennaio 2009


E’ in corso al Senato la discussione del “Pacchetto sicurezza” (DdL 733), che provocherà una grande trasformazione del quadro normativo italiano, già fortemente repressivo e discrezionale nel suo impianto. Le norme contenute nel Pacchetto, infatti, prevedono una politica esplicitamente fondata su misure segregazioniste e razziste per le persone migranti, con o senza permesso di soggiorno, le prime ad essere additate come figure pericolose e causa di “allarme sociale”, e su nuove ed ancora più drastiche misure repressive contro chiunque produca conflitto e non rientri dentro le strette maglie del controllo.

Questo è solo l’ultimo passo di un disegno politico che, attraverso una serie di leggi, ha portato ad crescente restringimento delle libertà di tutte e tutti, tramite la criminalizzazione del dissenso e degli stili di vita.

Dietro la loro sicurezza si nasconde la volontà di non affrontare la precarietà di vita che coinvolge tutte e tutti noi: il razzismo e la paura vengono usati per farci rassegnare a queste condizioni e farci restare chiuse e chiusi in casa e nei nostri luoghi di lavoro. Usare il razzismo e la paura come strumento di pacificazione sociale ha portato alla proposta di legalizzare le ronde dirette a reprimere i comportamenti giudicati “non conformi” ed alla reintroduzione del reato di oltraggio a pubblico ufficiale.

L’obbligo di dimostrare l’idoneità alloggiativa per ottenere l’iscrizione anagrafica colpisce migranti, senzatetto, occupanti di casa e chiunque non possa permettersi un’abitazione “idonea”. Le norme anti-graffito e l’inasprimento delle norme per il reato di danneggiamento, colpiscono tutti i cittadini e le cittadine che non si adeguano alla retorica del “decoro urbano”.

Ma le norme del pacchetto sicurezza colpiscono in primo luogo le persone migranti. Se il pacchetto sarà approvato, chi è senza permesso di soggiorno rischia di essere denunciato dal medico se va al Pronto Soccorso, non potrà più riconoscere i figli e le figlie, sposarsi ed inviare i soldi a casa. Il Ddl introduce inoltre: la detenzione nei CIE (ex CPT) fino a 18 mesi; una tassa sempre più alta per la richiesta o il rinnovo del permesso di soggiorno; controlli ancora più stretti per acquisire la cittadinanza; il reato di ingresso e soggiorno illegale nello Stato.

Questo delirio securitario esplode mentre i governi decidono di sostenere le aziende e le banche in difficoltà, invece di pensare a nuove poltiche sociali di sostegno alla cittadinanza colpita dalla crisi. Scaricando, tra l’altro, tutto il lavoro di cura sulle donne: in quest’ottica, l’unica immigrazione che sembra piacere è quella delle “badanti”. Ai sindaci ed ai prefetti sceriffo si attribuiscono nuovi poteri, mentre il Ddl Carfagna criminalizza e stigmatizza le persone prostituite, imponendo norme di comportamento a tutte e tutti. La loro soluzione alla crisi è il governo della paura. La risposta, in Italia come in Europa, da Milano a Castelvolturno, da Atene a Malmöe…è stata un grido di rabbia e libertà:

Non accettiamo la società del razzismo, dello sfruttamento e del controllo!

Crediamo sia importante continuare a stare in piazza oggi per rifiutare questo stati di cose e rivendicare libertà, diritti ed autodeterminazione.

Contro il Pacchetto sicurezza e il modello di società che propone.

Per l’abolizione immediata della legge Bossi-Fini, perché perdere il lavoro a causa della crisi rappresenta per le persone migranti una condanna alla clandestinità.

Per la regolarizzazione di tutte e tutti.

Contro il legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro, dispositivo di controllo che imprigiona le persone migranti e rende precaria la vita di tutte e tutti.

Contro la criminalizzazione di chi fugge da guerre e persecuzioni.

Contro le classi separate per i bambini e le bambine stranier@.

Contro la militarizzazione dei confini, delle città e delle strade.

Contro l’ansia e la paura in cui vorrebbero farci vivere.

Per ripensare insieme un’idea di cittadinanza che garantisca a tutt@ i diritti fondamentali e la libertà di scelta e di movimento…

Sabato 31 gennaio corteo cittadino a Roma appuntamento alle 14:30 in Piazza di Porta Maggiore

Il percorso autorganizzato di costruzione delle mobilitazioni ha visto la crescente partecipazione di numerose realtà: dai e dalle migranti di Castelvolturno, agli studenti ed alle studentesse, alle scuole in mobilitazione, ai movimenti di donne, femministe e lesbiche, ai comitati di cittadini e cittadine, di lavoratori e lavoratrici, ad artiste ed artisti, ai/alle rifugiat@ ed ai/alle richiedenti asilo.

Invitiamo tutte e tutti a partecipare, a moltiplicare le iniziative anche nelle altre città e a coordinarci per dare più voce alla nostra rabbia.

Noi non abbiamo paura!

Rete contro il pacchetto sicurezza

per info e adesioni: pacchettosicurezza@anche.no