Questo pomeriggio (mercoledì 10 ottobre) verso le ore 18 siamo entrati nel cortile della ex scuola elementare di Levego per appendere uno striscione con scritto: "Levego un anno dopo: 50.000 euro di menzogne".
Il nostro obiettivo era quello di rendere chiare quelle che sono state le menzogne del sindaco Prade sulla questione del quartiere di Levego e in special modo sulla sua promessa di riapertura dello stabile che l'anno scorso abbiamo occupato.
Il 15 febbraio il sindaco Prade dichiara sul corriere delle alpi:
«Avevo promesso che l’ex scuola di Levego sarebbe stata riaperta e restituita alla frazione. Ora la promessa è stata mantenuta».
...e aggiunge...
“Ora - continua il Sindaco - sono stati stanziati a bilancio circa 50.000 euro che serviranno per rendere l’edificio fruibile dagli abitanti della frazione, che da anni sappiamo essere carente di spazi e di servizi.”
Martedì 23 settembre abbiamo un incontro con il sindaco nel quale è stato costretto ad ammettere che dal bilancio comunale sono stati tolti i 50.000 euro.
Dal corriere delle alpi del 24 settembre:
“I soldi per sistemare la scuola di Levego non ci sono e l’intervento non è nemmeno tra le priorità. Lo ha confessato ieri mattina il sindaco Antonio Prade”
Ma non finisce qui…. Dal corriere delle alpi del 1 0ttobre:
Prade, dal canto suo, ha confermato di volere prendere in esame la questione: «Daremo delle risposte, innanzitutto con il recupero della scuola elementare di Levego»
Che pensare?
Noi pensiamo che questa breve cronologia dimostri, meglio di tante parole, le menzogne di cui sono capaci un sindaco e la sua giunta pur di non ammettere i fallimenti rispetto le promesse che hanno preso verso i cittadini.
Noi come un anno fa non vogliamo rappresentare nessuno, ma pensiamo che qualsiasi istanza sociale che riguardi dei beni comuni come una scuola pubblica abbandonata o un quartiere dimenticato a se stesso, debbano essere battaglie di tutti.
Infine, ci piacerebbe sapere il parere del comitato cittadino di Levego e Sagrogna, tanto “attento” l’anno scorso a criticarci sui giornali durante le occupazioni, quanto nel non prendere posizione sulle menzogne della giunta durante tutti questi mesi..
Perché?
Noi, dalla nostra, non perderemo mai di vista questa battaglia. A presto…
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